I diversamente giovani, appassionati di motociclette, ricorderanno senz’altro la mitica Guzzi V7. Erano gli anni 70 e le moto del sol levante scorazzavano già allegramente sulle strade italiane facendola da padrone. Tuttavia il genio italico impastato di sudore cercava, con un certo successo, di contendere il terreno ai colossi giapponesi e produceva gioielli come il Benelli bicilindrico (125 e 250 CC) e, appunto, la Guzzi V7.
In linea con la propria blasonata tradizione la rinnovata Guzzi V7 si presenta all’Eicma 2011 in versione naked e dal design retrò. Obiettivo di questa rinascita è quello di esaltare la potenza di questa due ruote, così la V7, a fronte di una motorizzazione ridotta (bicilindrico Moto Guzzi 750cc), è in grado di erogare una potenza pari a 51 cv con un aumento della coppia motrice, a partire da 3.500 giri. Una serie di piccoli accorgimenti, quali gli scarichi a mo’ di sigaro e la strumentazione tonda stile Veglia Borletti, rendono la V7 particolarmente piacevole a vedersi.
Tecnicamente parlando, il telaio è impostato su forcella Marzocchi davanti; gli ammortizzatori posteriori sono di produzione Sachs. L’impianto frenante si compone di un disco singolo anteriore da 320 mm di diametro e il posteriore da 260 mm. La V7 verrà commercializzata in tre versioni: base, Special e Racer che si differenziamo più per l’estetica che per la tecnica. La Racer, vintage nell’aspetto, ha in dotazione i cerchi a raggi, gli ammortizzatori Bitubo e le pedane regolabili. Particolarmente suggestivo è il modello base: naked e retrò. Occorre rilevare con un certo disappunto la mancanza dell’ABS di serie a fronte di una sempre maggiore consapevolezza dell’estrema utilità di questo dispositivo.
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