Lexus il brand di lusso delle auto ibride

Lexus può vantare anche altri primati nel campo delle auto ibride Photo by Justin Main on Unsplash

Quando usiamo espressioni idiomatiche del tipo “tizio è troppo avanti” potremmo passare per banali, ma vi sono casi in cui, nella nostra superficialità, affermiamo una cosa veritiera. Se applicassimo quest’espressione alla produzione automobilistica giapponese saremmo infatti assai vicino al vero.
Prendiamo il caso di Lexus, marchio di lusso ideato da Toyota nel lontano 1983. Nato per contrastare, all’epoca, lo strapotere Mercedes sul mercato americano,  Lexus può vantarsi di annoverare nella sua flotta ben 8 auto ibride sulle 9 contemplate. Non si tratta di ordinarie auto ibride, ma di auto ibride di lusso, impeccabili sotto ogni punto di vista: comfort, sicurezza, tecnologia, consumi ed emissioni.

Lexus può vantare anche altri primati nel campo delle auto ibride. Durante la sua ultratrentennale storia, il brand del lusso del colosso nipponico, è stato il primo ad adottare il cambio automatico a 8 marce, montandolo per la prima volta sulla ammiraglia Lexus LS nella versione ibrida a trazione integrale. Ma le sorprese, in fatto di auto ibride a casa Lexus, non si fermano qui. Lexus può anche vantare il primato di avere progettato, realizzato e commercializzato il primo SUV ibrido nella storia dell’auto: Lexus RX 400h. Correva l’anno 2004, il concetto di ibrido era pressoché sconosciuto, niente colonnine di ricarica per il poderoso Lexus RX 400h.

Per ovviare a questo inconveniente Lexus adottò una semplice soluzione, tutt’ora in uso sulle attuali auto ibride del  brand. Le batterie che alimentano il motore elettrico vengono ricaricate dal motore termico durante la marcia e dall’energia recuperata durante la frenata. Lexus RX 400h era equipaggiato con un propulsore termico da 3.3 litri e potente motore elettrico da ben 132 CV. Ma c’è dell’altro. Lexus RX 400h era un modello a trazione integrale, ma non vi erano dispositivo per attivarla. Essa si attivava automaticamente, in caso di necessità, grazie a un terzo propulsore elettrico progettato e impiantato sulla vettura, appositamente per questo scopo.
In sintesi: se io dico che in fatto di auto ibride “i giapponesi sono troppo avanti” qualcuno potrà storcere il naso per la grossolanità dell’espressione, ma non avrà argomenti apprezzabili per ribatterla nella sostanza.

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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